ANCONA – Il trasporto scolastico resta gratuito. Per Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche e coordinatore nazionale delle Anci regionali “si tratta di una vittoria per i comuni italiani, soprattutto quelli piccoli e lontani dalle aree urbane, per i quali il servizio del trasporto degli allievi è vitale, e che avevano visto con preoccupazione il divieto di poter contribuire alle spese delle famiglie”.

La Corte dei conti, infatti, aveva giudicato lo scuolabus un “servizio a domanda individuale”, non di interesse collettivo, e come tale non finanziabile dalle casse pubbliche.
Nel decreto sui precari della scuola approvato dal consiglio dei ministri, c’è anche una postilla salva-scuolabus che permetterà ai comuni di continuare a pagare in tutto o almeno in parte la quota dei pullman gialli per agevolare le famiglie. “Fermo restando l’articolo 5 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 63 – si legge nella nuova norma – la quota di partecipazione diretta dovuta dalle famiglie per l’accesso ai servizi di trasporto degli alunni può essere, in ragione delle condizioni della famiglia e sulla base di delibera motivata, inferiore ai costi sostenuti dall’ente locale per l’erogazione del servizio, o anche nulla, purché sia rispettato l’equilibrio di bilancio“.