ANCONA – Non è piaciuta all’Associazione dei Comuni delle Marche la decisione del governo con la quale i presidenti delle Regioni, subcommissari al terremoto, sono stati privati del potere di condivisione delle ordinanze commissariali, declassando la loro funzione a potere ‘consultivo.
“Bene hanno fatto i presidenti delle Regioni Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio a manifestare apertamente il proprio dissenso e sulla stessa linea sono anche i Comuni” – ha detto Mangialardi.  L’emendamento della maggioranza al decreto Genova stabilisce che il commissario al terremoto potrà emanare le proprie ordinanze senza la “previa intesa” con i presidenti delle Regioni, ma semplicemente avendoli sentiti. “In questo contesto – sono parole del Presidente di Anci Marche – ricordo che i comuni avevano rivendicato da tempo un maggiore ruolo e funzioni avendone le competenze e la pertinenza. Con questo emendamento, invece, senza nulla togliere alle competenze del Commissario, ai comuni viene tolto formalmente un ruolo invece importante che si estrinsecava anche nelle periodiche convocazioni del Comitato Istituzionale per la Ricostruzione presieduta dal vice commissario Luca Ceriscioli. “In seno all’Anci Marche – ha aggiunto Mangialardi – siamo abituati a valutare le scelte politiche aldilà delle appartenenze politiche ed in virtù di quel principio, non possiamo tuttavia che criticare tale scelta che penalizza i territori e toglie un interlocutore fondamentale nel percorso di accellerazione della ricostruzione auspicato sia dagli amministratori che dai cittadini.
L’occasione di confronto con Piero Farabollini, Commissario alla Ricostruzione del terremoto del Centro Italia, atteso ad Ancona venerdì alle 15.30 per il 1′ incontro ufficiale con i Sindaci del cratere, per approfondire anche le tante problematiche che ancora sussistono, alla presenza anche di Angelo Borrelli,  Capo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, sarà utile per fare chiarezza “su una questione – conclude il presidente di Anci Marche – nella quale gli unici a rimetterci saranno ancora una volta i cittadini”.